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Questione di priorità

Scritto da Alchemilla Staff in Curiosità
10 agosto 2020 - 0 commenti BLOG cucinare

Durante il lock-down tutti abbiamo avuto più tempo a disposizione. C’è chi ha deciso di spenderlo guardando serie TV, chi leggendo, chi dedicandosi al giardinaggio od altre attività manuali, conosciute ed anche nuove. Tra le tante non stupisce che la cucina sia tornata ad appassionare gli italiani. Secondo i dati del Rapporto #iorestoacasa 2020 dell’Osservatorio Waste Watcher diffusi dalla campagna Spreco Zero all’alba della fase 2, se 1 italiano su 3 dichiara di aver dedicato alla preparazione del cibo lo stesso tempo della “vita precedente” ben 7 italiani su 10 si son cimentati ai fornelli con frequenza più rilevante e ben 4 su 10 lo hanno fatto con rilevanza estremamente superiore rispetto al passato. L’indagine Waste Watcher è stata condotta dal 29 aprile al 5 maggio su 1200 soggetti.

Ben venga dico io che col cibo lavoro!

Ben venga che molti abbiano recuperato l’abitudine di prepararlo sporcandosi le mani. C’è una grande attenzione per il cibo quando si parla di ambiente e sostenibilità, dei più noti programmi TV dedicati al tema, del mondo del fitness, di diete particolari e superfoods.

Si parla tanto di cibo ma quanto poco ci dedichiamo alla preparazione dello stesso?

Cucinare oggi sembra ormai essere un hobby più che una normale attività quotidiana. Si cucina spesso solo nel week-end o in occasioni particolari se si hanno invitati a casa, in alternativa all’acquisto di cibo già pronto d’asporto. Durante la settimana, per i più disparati motivi, si preferisce optare per del cibo già pronto acquistato al supermercato, per un primo piatto al volo in una trattoria o tavola calda, per un panino o piatto freddo in un bar. Non sto dicendo che mangiare fuori casa sia sempre sbagliato ma la tendenza è quella di delegare ad altri la preparazione del cibo che si assume.
La questione però non è se piace o non piace cucinare:

preparare il cibo come anche conoscerlo e saperlo scegliere rientra tra le skills fondamentali per avere un rapporto adeguato con esso e stare in salute, quindi dovremmo saperlo fare tutti.

Se poi a qualcuno piace particolarmente e vuole cimentarsi in preparazioni particolari o fare della cucina il lavoro di cui campare è un altro discorso. Se si fa parte di un nucleo familiare nel quale si è concordata una divisione dei compiti per cui il cibo è gestito principalmente da un membro si dovrebbe comunque partecipare, ad esempio, cucinando quando si vuol mangiare in modo differente o quando si è a casa soli, ma ancora anche concordando insieme agli altri membri il menù di modo che vengano rispettate – nel limite del possibile – le scelte alimentari di tutti. Quindi va bene a volte delegare al familiare o al posto fuori casa la scelta e la preparazione del cibo che assumiamo ma non sempre e non al 100%. Bisogna saper essere autonomi altrimenti la nostra alimentazione dipenderà sempre da qualcun altro e si tenderà a scaricare la responsabilità delle nostre pessime abitudini alimentari alla madre, al partner o al posto sotto l’ufficio che offre solo unte pietanze riscaldate. La relazione col cibo è complessa come tutte del resto. È un po’ come avere un fidanzato o un’amica – con la differenza che senza cibo non possiamo vivere – senza prendercene cura e senza dedicargli/dedicarle tempo: difficile che la relazione si mantenga e che dia i suoi frutti. Da qui la necessità di restituire dignità alla preparazione del cibo – attività che dovrebbe essere naturale quanto mangiare. In quanti dopo aver recuperato quest’abitudine durante il lock-down l’avranno mantenuta?

“Ma io ho pochissimo tempo!”

Non è semplice ritagliarsi del tempo, specialmente per chi lavora, ha famiglia, una casa da gestire, una rete di relazioni amicali e, al contempo, si dedica ad altre attività come sport, volontariato od altro. Non è semplice ma non è impossibile pensando a quanto tempo si butta. Si può buttare tempo in tanti modi: abusando dell’utilizzo del proprio smartphone od altri dispositivi tecnologici ma anche dedicando il proprio tempo a persone od attività che non ci fanno crescere e star bene. È bellissimo che una persona abbia diversi interessi e si dedichi a tante cose ma dobbiamo sempre tener presente le nostre priorità. Sarebbe bene chiedersi: «Tra le cose che mi son detto di voler fare cosa mi fa stare davvero bene?» Su due piedi i più forse risponderebbero: «Meglio una birra al bar piuttosto che prender tempo per organizzarsi e fare una spesa intelligente per la settimana od allenarsi». Ma il “sentirsi bene” che intendo io non è quello “piccolo” temporaneo bensì quello “grande” che si raggiunge nel lungo termine sacrificando cose meno importanti. E quando si arriva a quel punto andare a bere una birra al bar sembrerà poca cosa in confronto: si sta bene con sé stessi ed il proprio corpo, perché ce ne si prende cura nutrendolo e stimolandolo in modo adeguato.

Dobbiamo pensare al cibo come ad una tra le “persone” più importanti della nostra vita.

È assolutamente prioritario dedicargli energie e tempo. Se davvero volete raggiungere un certo stato di fitness sarebbe il caso facciate un lavoro di pulizia, mettendo in discussione alcuni aspetti: «A cosa posso rinunciare? Come posso agire per arrivare lì?». Senza necessariamente diventare delle perfette massaie vi accorgerete che – volendolo davvero – si può trovare il tempo necessario per cambiare. Lo step fondamentale sarebbe analizzare la propria situazione, capire cosa si può cambiare e cosa no, cosa è importante e cosa non lo è. Se non siete disposti a fare questo lavoro e vi rassegnate al fatto di non aver tempo per cucinare e fare attività sportiva non potete pensare di divenire e mantenervi magicamente in forma. E per essere in forma non intendo essere magri. Dimagrire stando seduti bevendo sostituti dei pasti non è essere in forma! E nemmeno consente di rimaner magri a lungo dal momento che, una volta ripreso a mangiare “solido” e male come prima, si riprende anche il peso perso. Acquisire delle buone abitudini alimentari vuol dire anche – ed è parte comprensiva del pacchetto “buone abitudini” –prepararsi il cibo e, per farlo, è necessario tempo.

Prossima data Sabato 26 Settembre, fissa subito il tuo appuntamento, clicca qui
In attesa di rivedervi a settembre... auguro a tutti Buone Vacanze!

Dott.ssa Giada Galli – Dietista Nutrizionista
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